Scopri la biblioteca

Scopri la Biblioteca

La Biblioteca Nazionale Braidense – accorpata nel 2015 al sistema museale della Pinacoteca di Brera – è una delle 46 biblioteche statali gestite direttamente dal Ministero della Cultura.

Il suo patrimonio, che abbraccia tutti i campi del sapere, è composto oggi da più di un milione e mezzo di libri moderni e da molti volumi antichi e altri materiali. Un numero di volumi in continuo aumento grazie alle donazioni, agli acquisti e soprattutto alla Legge del diritto di stampa.
La Braidense – che da sempre svolge il ruolo di biblioteca di raccolta, conservazione e pubblica lettura – è innanzitutto una grande istituzione al servizio gratuito dei cittadini di Milano e di chiunque sia interessato alle sue attività. La Biblioteca, oltre ai più conosciuti servizi di prestito e consultazione dei volumi, offre anche un servizio di informazioni bibliografiche per studi e ricerche e organizza eventi, mostre temporanee e visite guidate per promuovere e far conoscere la sua storia e il proprio patrimonio.

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La storia della Biblioteca Nazionale Braidense ha inizio, nel 1763, quando la Congregazione di Stato per la Lombardia, organo rappresentativo degli interessi delle comunità locali, acquistò la biblioteca del Conte Carlo Pertusati per donarla all’Arciduca Ferdinando, figlio dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria e futuro governatore della Lombardia. Successivamente, con il rescritto imperiale dell’8 ottobre 1770, Maria Teresa decise di destinare ad uso pubblico la biblioteca del Pertusati, considerando la mancanza in Milano “di una biblioteca aperta ad uso comune di chi desidera maggiormente coltivare il proprio ingegno, e acquistare nuove cognizioni”, poichè non veniva ritenuta sufficiente l’Ambrosiana “ricca bensì di manoscritti”, ma non di “libri stampati”. Per soddisfare la raccomandazione del rescritto imperiale – nel quale Maria Teresa chiedeva che la Biblioteca venisse collocata “in un sito opportuno e per quanto sarà possibile vicino al centro della città, di facile e comodo accesso a ciascuno che vorrà frequentarla”, – i libri di Pertusati rimasero nel Palazzo di famiglia per altri tre anni, fino a quando nel 1773 con lo scioglimento della Compagnia di Gesù, decretato da Clemente XIV, lo Stato acquisì il Palazzo di Brera, costruito sull’area del duecentesco convento degli Umiliati, e lo destinò a sede della Biblioteca e di altri importanti Istituti culturali.
Lo scioglimento della Compagnia di Gesù mise a disposizione dello Stato anche i fondi librari del Collegio gesuitico e delle case gesuitiche di San Fedele e San Girolamo.
Il fondo Pertusati che, con il fondo Pertusati e il fondo Albrecht von Haller, giunto in Braidense nel 1778 , costituisce il nucleo iniziale della Biblioteca.

Ex libris di Albrecht von Haller, presente in molti volumi del Fondo Haller. Ex libris di Albrecht von Haller, presente in molti volumi del Fondo Haller

Finiti i lavori di ristrutturazione, predisposto il catalogo e collocati i libri negli scaffali, il 2 novembre 1786 la Biblioteca Nazionale Braidense, con il nome Imperialis Regia Bibliotheca Mediolanensis, fu aperta al pubblico con un patrimonio di circa 80.000 volumi.
Successivamente si aggiunsero le raccolte del cardinale Angelo Maria Durini e del colonnello Baschiera e una piccola parte della biblioteca del conte Firmian, mente la soppressione delle congregazioni religiose, decretata dall’imperatore Giuseppe II, portò ad incamerare una parte dei fondi di antiche librerie claustrali; e anche i duplicati della Biblioteca Imperiale di Vienna. Nell’età napoleonica sono da ricordare le acquisizioni della biblioteca del Collegio dei Giureconsulti e del fondo Scaccerni, donato da Francesco Melzi.
Ad incrementare le raccolte contribuì l’Avviso della Regia Intendenza politica di Milano dell’aprile 1788, relativo al deposito obbligatorio nella biblioteca delle opere pubblicate nello Stato di Milano. Dal 1793 vennero inclusi anche gli editti e gli avvisi pubblicati dalle autorità di Governo. Nel 1848 questa disposizione fu trasformata nella legge sul diritto di stampa.
La Braidense, cui fu conferita già nel 1880 la qualifica di “Nazionale”, si configurava come una grande biblioteca di carattere generale.
Nel corso del XIX secolo altri fondi arricchirono ulteriormente il patrimonio della Braidense: i volumi donati da Hermes Visconti, la raccolta del Gabinetto Numismatico, la collezione bodoniana Mortara, la raccolta Lattes di opere di cultura ebraica, la raccolta Carlo Morbio, la miscellanea Viesseux e la libreria di Cesare Correnti.
Nel 1885 fu donato il fondo manzoniano, mentre nel 1889 venne acquistata la raccolta drammatica Corniani Algarotti a cui s’aggiunse il lascito De Capitani D’Arzago.

Le penne di Alessandro Manzoni Le penne di Alessandro Manzoni

Tra le raccolte pervenute nel Novecento sono da ricordare la libreria Novati, la biblioteca liturgica dei Duchi di Parma, la raccolta scacchistica, il fondo Castiglioni e il fondo fotografico Emilio Sommariva.
Importanti acquisizioni recenti sono la raccolta di 257 preziosi libri per l’infanzia pubblicati in Unione Sovietica all’inizio degli Anni Trenta del Fondo Adler e la sezione di libri antichi e rari della biblioteca personale di Umberto Eco, da lui denominata la Bibliotheca semiologica curiosa, lunatica, magica et pneumatica, composta da circa 1.300 volumi.
Particolare rilievo, soprattutto negli ultimi anni, ha avuto e continua ad avere il servizio di digitalizzazione dei volumi sia antichi che moderni. La diffusione e l’uso di internet ha indotto infatti ogni biblioteca ad adeguare e ampliare i propri servizi per andare incontro alle nuove esigenze e tipologie di lettura e informazione. Parte del patrimonio librario della Braidense è già disponibile online.
Perciò, chiunque frequenti oggi le sue sale, oltre a ritrovarsi circondato da antichi scaffali carichi di storia, è anche accolto dai servizi di una biblioteca del presente.

Patrimonio Braidense

Dalla fine del secolo XVIII ad oggi la Biblioteca ha continuato ad arricchire il proprio patrimonio con nuovi fondi acquistati o donati, mirati al mantenimento del patrimonio esistente e agli argomenti nei quali la Biblioteca vuole specializzarsi.

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Fondo Manzoniano
I Fondi della Braidense

Fondo Manzoniano

250 manoscritti, 550 volumi della biblioteca del Manzoni di cui 200 postillati, circa 5.000 pezzi di carteggio, 1.000 volumi di opere del Manzoni, 1.000 volumi di critica e 1.800 pezzi collocati in miscellanea.

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Raccolta Drammatica
I Fondi della Braidense

Raccolta Drammatica

La raccolta è oggetto di una delle più consistenti operazioni di acquisizione digitale intraprese dalla biblioteca.

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Fondo Haller
I Fondi della Braidense

Fondo Haller

La Biblioteca di Albrecht von Haller, Berna 1708-1777, professore di anatomia, chirurgia e botanica all'Università di Gottinga, è una pregevole raccolta di testi, in massima parte scientifici.

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Fondo fotografico Emilio Sommariva
I Fondi della Braidense

Fondo fotografico Emilio Sommariva

Il Fondo Emilio Sommariva raccoglie l'intero archivio dello studio fotografico e i documenti cartacei ad esso relativi, dal 1904 al 1973.

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Fondo Correnti
I Fondi della Braidense

Fondo Correnti

Attualmente comprende buona parte della biblioteca originaria, con una consistenza di circa 2000 volumi e oltre 10000 opuscoli.

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