Storia del Palazzo

Storia del Palazzo

Il palazzo di Brera è sorto su un antico convento trecentesco dell’ordine degli Umiliati e successivamente passato ai Gesuiti che vi stabilirono una scuola.

Brera magico contenitore
Il palazzo di Brera è sorto su un antico convento trecentesco dell’ordine degli Umiliati e successivamente passato ai Gesuiti che vi stabilirono una scuola. Il Palazzo si rivela come uno dei luoghi a più alta densità di stratificazione storica della città. Il suo attuale assetto, solido ed austero si deve all’architetto Francesco Maria Richini che vi lavorò all’inizio del Seicento.
Nel 1773 a causa dello scioglimento dell’ordine dei Gesuiti, il collegio di Brera divenne di proprietà dello Stato e l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria volle farne la sede di alcuni tra i più avanzati istituti culturali della città ancora oggi esistenti: l’Accademia di Belle Arti, l’Istituto Lombardo per le Scienze e Lettere, la Biblioteca Nazionale Braidense, l’Osservatorio Astronomico, l’Orto Botanico, ai quali si aggiungerà successivamente anche la Pinacoteca di Brera.

Veduta aerea del Palazzo di Brera Veduta aerea del Palazzo di Brera

La Biblioteca Nazionale Braidense è forse il luogo che, più di ogni altro, ne spiega la straordinaria stratificazione. Comprende infatti una parte seicentesca, risalente a quando i Gesuiti tenevano lezione ai milanesi di buona famiglia con testi ormai rarissimi, una parte di fine Settecento, la nuova sala voluta da Maria Teresa d’Austria nell’ambito del progetto di apertura della Biblioteca diretto dall’architetto Piermarini artefice del teatro alla Scala, una parte ottocentesca con l’ampliamento napoleonico, di cui è visibile l’eccentricità tecnica del trompe d’oeil per suggerire una fuga più alta al soffitto, ispirata probabilmente ai giochi prospettici del Bramante a San Satiro, per finire con i nuovi spazi realizzati nel Novecento e la più recente Sala dove viene conservato il Fondo dei libri rari e antichi di Umberto Eco.
La Biblioteca contiene dei veri e propri tesori che raccontano Milano e la nostra storia letteraria, documenti preziosissimi tra i quali vanno citati le vari versioni autografe e a stampa dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, prima e dopo il risciacquo in Arno, le primissime edizioni di testi di Foscolo e un raffinato scrittorio personale appartenente allo scrittore stesso.

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