«Non siamo più ebrei, siamo italiani e nessuno ci potrà fare del male.»
È il 1938 quando Galeazzo Salom decide di convertire la famiglia al cattolicesimo. È qui che ha inizio la storia di Marcello, uno dei tre figli di Galeazzo che, ribelle, a sedici anni, nel pieno dell’occupazione del Paese, decide di fuggire dal rifugio in cui sono riparati. La sua è un’autentica odissea che lo vede lasciare il Veneto alla volta di Milano e poi viaggiare verso il confine con la Svizzera dove spera di espatriare. Prima di arrivare alla meta, però, è catturato dai fascisti e si salva grazie all’istinto di sopravvivenza: finirà per vestire la camicia nera nelle brigate della Repubblica sociale italiana senza però mai rivelare la sua vera identità. Una storia autentica e paradossale che è anche un intimo confronto tra il padre protagonista e il figlio che lo racconta, un’immersione nella nostra storia di grande intensità e tensione.
PAOLO SALOM, (Ancona, 1962) è giornalista professionista dal 1991: ha lavorato per diverse riviste su temi di politica estera. Dal giugno 2000 lavora al «Corriere della Sera». Sinologo, autore dell’ebook Fukushima e lo tsunami delle anime (2012), ha scritto quattro monologhi per il Teatro No’hma di Milano e saggi sulla Cina.