Con le autrici interverrà James M. Bradburne, già Direttore Generale della Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense.
Fernanda Wittgens, uscita dal carcere, sa che l’arte e il museo possono essere due preziosi strumenti
nelle sue mani per riscattare una società intera dagli orrori della guerra.
Mette quindi in atto una politica culturale volta a recuperare il tempo perso durante il conflitto: integrare le collezioni della Pinacoteca di Brera dove si erano interrotte, l’amato Ottocento e il Novecento; lavorare con i più importanti collezionisti al fianco degli Amici di Brera per promuovere l’arte moderna italiana all’estero (Jucker, Jesi, Mattioli, Vitali), garantendosi così ricche donazioni; caratterizzare Milano come città dell’arte moderna, e farlo attraverso una politica espositiva che la vede mettere a segno un successo dopo l’altro nella cornice di Palazzo Reale.
Dal punto di vista museale è pioniera e promotrice di una visione nella quale devono convivere cultura
estetica e ruolo sociale. La sua idea di modernità si pone in perfetto equilibrio tra forme misurate e funzionali dell’allestimento e iniziative educative, contribuendo concretamente al radicale rinnovamento del concetto di museo a livello internazionale.
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