La Società Storica Lombarda ETS e la Biblioteca Nazionale Braidense presentano la conferenza
Storia dell’industria aeronautica italiana e la parabola del Gruppo Caproni
di Francesca Fauri e Pierfrancesco Meazzini Boccadoro.
Per la storia dell’industria aeronautica italiana la Prima guerra mondiale fu certamente occasione di sviluppo e di emancipazione dalla dipendenza estera, in particolare da quella francese. Numerosi pionieri e visionari si lanciarono allora con entusiasmo in questo settore, tra i quali Gianni Caproni che dal 1910 iniziò ad assemblare i primi aerei in un capannone nella brughiera di Malpensa. La Prima guerra mondiale si rivelò immensamente vantaggiosa per il Gruppo Caproni, che fornì allo Stato i famosi bombardieri a tre motori e attirò per questo l’attenzione dell’alleato americano. Grazie alla capacità imprenditoriale del fondatore e al sostegno finanziario dello Stato, nel periodo tra le due guerre Caproni iniziò a incorporare le principali società meccaniche/aeronautiche italiane (Isotta Fraschini, Reggiane, CEMSA, CAB ecc.) diventando ben presto uno dei principali produttori di aeromobili italiani. All’indomani della Seconda guerra mondiale le industrie aeronautiche italiane erano in ginocchio. Il divieto di costruire aeromobili previsto dal Trattato di pace, la preferenza per l’importazione di aerei alleati (americani e britannici) per le compagnie aeree civili e la negazione dell’assistenza internazionale furono i costi politici ed economici della sconfitta.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
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