Interverranno:
Maria Cristina Messa, professore ordinario di diagnostica per immagini, università Milano Bicocca. Già ministro dell’Università nel Governo Draghi. Già rettore Università Bicocca;
Irene d’Elia, curatrice del volume “Generazione DAD. Scuole, politica e psicoanalisi”; psicologa, psicoterapeuta, Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, Organizzatore e coordinatore #GRAD, Cesenatico e Ravenna;
Giuseppe Oreste Pozzi, psicoanalista AME dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, professore a contratto Università di Pavia e docente Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza, Milano;
Marzia Pontone, Direttrice scientifica Biblioteca Nazionale Braidense
Generazione Dad. Scuole, politica e psicoanalisi a cura di Irene d’Elia è un testo corale, anzi un’opera collettiva, firmata da psicoanalisti della Scuola Lacaniana e del Campo freudiano, giornalisti, insegnanti e giovani adolescenti, un documento storico che dipinge con diversi pennelli quello che hanno vissuto gli adolescenti durante la pandemia bloccati in casa a stretto contatto con i propri familiari e isolati fisicamente dalla scuola e dalla vita sociale. Un libro che analizza gli effetti di questo biennio inedito che ha segnato una generazione che ancora oggi porta i segni di questo fenomeno epocale che ha toccato ciascuno di noi nella carne. Dare spazio a ciò che è successo è un modo per riflettere e dare voce a chi non l’ha avuta, i giovani che nella maggior parte dei casi hanno subito passivamente le restrizioni. Un volume che al suo interno vanta uno straordinario articolo, tradotto per la prima volta in italiano, di J.A Miller, primo presidente della Associazione Mondiale di Psicoanalisi, che offre preziosi strumenti di riflessione e tra gli altri mette in luce le trasformazioni che l’oggetto smartphone sta implicando nella vita degli adolescenti; egli afferma oggi “Il sapere è in tasca […] non ha bisogno di ricorrere ad una strategia con il desiderio dell’Altro.” Un libro nato dal desiderio di chi si è trovato a vivere in prima linea la clinica della sofferenza esplosa durante questi anni in modo drammatico e ha cercato una via per raccontare ciò che stava succedendo trasmettendo una forma rara di speranza in un momento in cui proprio l’idea del futuro è stata fortemente minacciata.
Questo volume culla l’idea che esista un futuro possibile e che provare a trasmettere questa speranza nonostante tutto, nonostante ciò che è capitato, come è ben indicato dall’immagine allegorica della copertina, è un dovere che gli adulti hanno nei confronti dei giovani. Scegliere cosa fare con ciò che capita è anche una scelta soggettiva.
L’incontro potrà essere seguito anche su Zoom a questo link.
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